Massarosa e la sua storia
Il Comune toscano di Massarosa ricade entro i confini della Provincia di Lucca e copre e ha una superficie di ben 69.25 kmq, Punto focale di tutto il Comune è il Lago di Massaciuccoli, una tra le più rinomate località ornitologiche italiane dal 1800 ai giorni nostri.. L'antico nome di Massarosa, "Massa Grausi", sembrerebbe derivare dall’unione del termine “massa” (ossia vasta proprietà agricola) con il nome germanico “Grauso”, riferibile al proprietario del fondo. Il toponimo richiamerebbe dunque l’esistenza in questi luoghi di una proprietà agricola longobarda. Iipotesi, questa, supportata da documenti che attestano la presenza in loco di una curtis e dei suoi annessi, databile al X sec. d. C.
Al territorio di Massarosa appartengono oggi numerose frazioni, fra le quali Massaciuccoli dista 4,13 km dal Comune di Massarosa ed è molto importante sia dal punto di vista naturalistico che storico. E' inserita, infatti, nel Parco naturale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli che ospita una delle aree umide più grandi d'Italia.
Le origini della frequentazione del territorio massarosese risalgono allla preistoria come testimoniato dalle grotte preistoriche del Parco Archeologico di Pian di Mommio e dai rinvenimenti in cave silicee versiliesi, non molto lontane dal lago.
Tra l'età arcaica e l'età ellenistica la frazione perilacustre di San Rocchino fu sede di un importante insediamento etrusco a funzione emporica, che rimase attivo anche in età romana. Per tale epoca si riscontrano infatti segni di bonifica finalizzati a rendere la zona meglio atta alla funzione di punto di approdo costiero.
Dalla fine del I sec. d.C., inoltre, la frazione di Massaciuccoli venne eletta a sede di rappresentanza dalla famiglia aristocratica pisana dei Venulei che, sulle sponde orientali del Lago, costruì la propria prestigiosa Villa d'otium e, alle pendici della collina, la Mansio con terme.
Tra X e XI sec. d.C., contestualmente alla redistribuzione del territorio tra numerose famiglie nobiliari, prolificò la costruzione di chiese e di Castelli su tutto il territorio Comunale.
Sul finire del XIV secolo, la Repubblica di Lucca si assicurò definitivamente il dominio di questa ampia porzione di territorio, incluso Camaiore, lasciando, invece, Pietrasanta ai fiorentini.
Tra il Cinquecento e l’Ottocento furono edificate poi, le numerose ville che ancora oggi costellano la campagna massarosese. Queste dimore signorili di campagna furono fatte innalzare quasi tutte da ricchi mercanti lucchesi, come riflesso del nuovo orientamento commerciale assunto dell’imprenditoria cittadina. Il territorio continuò ad arricchirsi in ville nobiliari (alcune delle quali tutt'oggi fruibili) fino al XX secolo.
Nel 1875, con l'approvazione dello Statuto del Comune di Massarosa, al territorio omonimo venne concessa l'autonomia dal Comune di Viareggio (a cui precedentemente era stato annesso) Per l'occasione venne edificata la sede del Municipio.
Al territorio di Massarosa appartengono oggi numerose frazioni, fra le quali Massaciuccoli dista 4,13 km dal Comune di Massarosa ed è molto importante sia dal punto di vista naturalistico che storico. E' inserita, infatti, nel Parco naturale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli che ospita una delle aree umide più grandi d'Italia.
Le origini della frequentazione del territorio massarosese risalgono allla preistoria come testimoniato dalle grotte preistoriche del Parco Archeologico di Pian di Mommio e dai rinvenimenti in cave silicee versiliesi, non molto lontane dal lago.
Tra l'età arcaica e l'età ellenistica la frazione perilacustre di San Rocchino fu sede di un importante insediamento etrusco a funzione emporica, che rimase attivo anche in età romana. Per tale epoca si riscontrano infatti segni di bonifica finalizzati a rendere la zona meglio atta alla funzione di punto di approdo costiero.
Dalla fine del I sec. d.C., inoltre, la frazione di Massaciuccoli venne eletta a sede di rappresentanza dalla famiglia aristocratica pisana dei Venulei che, sulle sponde orientali del Lago, costruì la propria prestigiosa Villa d'otium e, alle pendici della collina, la Mansio con terme.
Tra X e XI sec. d.C., contestualmente alla redistribuzione del territorio tra numerose famiglie nobiliari, prolificò la costruzione di chiese e di Castelli su tutto il territorio Comunale.
Sul finire del XIV secolo, la Repubblica di Lucca si assicurò definitivamente il dominio di questa ampia porzione di territorio, incluso Camaiore, lasciando, invece, Pietrasanta ai fiorentini.
Tra il Cinquecento e l’Ottocento furono edificate poi, le numerose ville che ancora oggi costellano la campagna massarosese. Queste dimore signorili di campagna furono fatte innalzare quasi tutte da ricchi mercanti lucchesi, come riflesso del nuovo orientamento commerciale assunto dell’imprenditoria cittadina. Il territorio continuò ad arricchirsi in ville nobiliari (alcune delle quali tutt'oggi fruibili) fino al XX secolo.
Nel 1875, con l'approvazione dello Statuto del Comune di Massarosa, al territorio omonimo venne concessa l'autonomia dal Comune di Viareggio (a cui precedentemente era stato annesso) Per l'occasione venne edificata la sede del Municipio.
La villa dei Venulei
Costruita agli inizi del I secolo d.C., tra il I e il II secolo d.C. la villa della ricchissima famiglia aristocratica pisana dei Venulei subisce restauri e lavori di ampliamento che accentuano il carattere scenografico del complesso monumentale, disposto su più terrazzi affacciati sullo splendido paesaggio lacustre. Sul terrazzo superiore – che successivamente sarà occupato dalla Pieve di San Lorenzo – si sviluppano gli ambienti residenziali, mentre su quello inferiore gli ambienti termali, per il banchetto e il riposo.
L'edificio con mosaico e il nuovo padiglione
Scoperto e portato alla luce nel 1931-1932, il complesso costituisce un insieme unitario con le strutture a monte di Via Pietra a Padule. Un primo edificio realizzato agli inizi del I secolo d.C., e caratterizzato dalla presenza almeno di un ambiente con grande focolare e uno ben più ampio completamente pavimentato in mattonele esagonali, viene radicalmente ristrutturato poco dopo la metà dello stesso secolo, con la costruzione, al suo interno, di un piccolo quartiere termale e una serie di vani affacciati su cortili interni.. L'edificio è stato interpretato come stazione di sosta (mansio) lungo la via di collegamento tra Luni, Lucca e Pisa.
I nuovi scavi, conclusi nel 2012, hanno portato alla luce la continuazione di questo edificio sul lato a monte di Via Pietra a Padue: il complesso dispone, ad uso viaggiatori, anche di una cucina, un'area sacra e, probabilmente, stanze da letto. Parte dell'area venne comunque lasciata ad uso fattoria, con uno spazio per la frangitura delle olive e una latrina a più posti; nel giro di pochi anni viene realizzata anche una stalla per capre e pecore .
I nuovi scavi, conclusi nel 2012, hanno portato alla luce la continuazione di questo edificio sul lato a monte di Via Pietra a Padue: il complesso dispone, ad uso viaggiatori, anche di una cucina, un'area sacra e, probabilmente, stanze da letto. Parte dell'area venne comunque lasciata ad uso fattoria, con uno spazio per la frangitura delle olive e una latrina a più posti; nel giro di pochi anni viene realizzata anche una stalla per capre e pecore .